Il lievito di birra viene utilizzato per la panificazione industriale e si ottiene da colture selezionate di Saccaromices cerevisiae coltivate industrialmente.

Il processo di produzione, partendo da melasso unito a sali nutritivi e a lievito madre, porta ad ottenere, attraverso successive fasi di fermentazione e di centrifugazione, il lievito pressato, chiamato così perchè posto in commercio in masse compresse.

Per rendere attivo il lievito occorre la presenza dell’acqua, alla temperatura ideale di 37°C, in quanto superando questa temperatura il lievito muore, mentre se è più fredda esso non sviluppa. Inolltre il lievito di birra è considerato come la più ricca fonte di vitamine del gruppo B, oltre che di acido folico e di minerali (come cromo e zinco), enzimi e aminoacidi.

Somministrato per uso dietetico e terapeutico non provoca fermentazione, resiste all’azione degli antibiotici, aiuta il fegato a svolgere la sua funzione, accresce la capacità di assorbimento dei carboidrati e stimola la produzione di anticorpi.

E’ un buon integratore di: vitamina b1, b2, b12, b5, vitamina h, colina, acido folico, niacina, inositolo, zinco e cromo.

Coadiuvante tradizionale per: coliti, stipsi, prolungata assunzione di antibiotici, deficienze immunitarie, seborrea, acne, diabete e stress.

Benchè il principio non sia accettato dalla medicina convenzionale, i medici che utilizzano anche la medicina naturale ritengono che l’assunzione di alimenti contenti lievito possa aggravare la candidosi sistematica, un’infezione causata da funghi e comunque alterare l’equilibrio della flora batterica intestinale.

Il lievito può provocare allergie che si manifestano con fenomeni di intolleranza alimentare, fioritura di brufoli, disturbi intestinali, incapacità di concentrazione e calo dell’attenzione e, essendo ricco di purine, deve essere evitato da chi soffre di gotta.

Nell’aggiornarmi sul lievito di birra sono venuto a conoscenza dell’uso di questo alimento anche negli allevamenti di animali da carne e, visto che gli animali in questione sono quelli di più consumo in cucina, ve ne parlerò.

Bovini
Alle bovine in lattazione possono essere somministrati 200, 250 grammi, di lievito di birra al giorno: il beneficio di questa somministrazione si manifesta con un migliore livello di salute, maggiore resistenza alle malattie e aumento della fertilità.

Suini
Una modesta aggiunta di lievito all’alimentazione della scrofa gestante o allattante, come pure dei suini all’ingrasso, provoca un incremento della voracità, del quoziente di sviluppo e del livello di salute.

Cavalli
Nei puledri, che debbono svilupparsi rapidamente e armoniosamente, è indicato sia come sorgente protidi che di vitamine. L’azione è benefica sia nei riguardi dell’appetito che della conformazione scheletrica, del mantello, del temperamento, della resistenza allo sforzo. Si può somministrare il lievito ai cavalli in ragione di 100 grammi per capo al giorno, inumidito con poca acqua, onde evitare la polvere, sgradita al cavallo.

Pollame
Nei pulcini, somministrato in ragione del 3% della razione di cibo, determina un più rapido sviluppo, con minor mortalità. Nelle ovaiole una somministrazione di lievito di birra in ragione del 3% della razione determina maggior deposizione e migliora la vitalità dei pulcini. Nelle anatre e oche può essere somministrato al 5% della miscela.